28 Marzo

Il 28 marzo 1980, durante un blitz dei carabinieri del generale dalla Chiesa, in un covo Br rintracciato su segnalazione di Patrizio Peci, in via Fracchia a Genova, furono uccisi: Annamaria Ludmann, Riccardo Dura, Lorenzo Betassa e Piero Panciarelli. L’irruzione avvenne che era ancora notte profonda, non ci furono arresti solo esecuzioni.

 

Tutto partì dalle delazioni di Patrizio Peci a Caselli e Dalla Chiesa, dopo che ufficialmente si era rivolto al comandante dei servizi segreti Incandela di Cuneo mentre era ancora nelle celle di isolamento successivo all’arresto coperto da due mesi.  Il clima era pesantissimo in tutto il Nord, e tutti noi compagni rivoluzionari dell’epoca capimmo immediatamente che era uno spartiacque, era iniziato il pentitismo e l’ancora più peggiore dissociazione che portò a breve molti arresti, persecuzioni giudiziarie spessissimo infondate e basate su teoremi inquisitori, l’obbiettivo distruggere tutto il movimento … La dinamica dei fatti

 

Baleno

Per coincidenza di date della nostra storia lo stesso giorno il 28 Marzo ma del 1998, nel carcere delle Vallette, veniva trovato morto impiccato l’anarchico Edoardo "Baleno" Massari. Tutto inizio il 5 marzo quando vengono arrestati tre anarchici: Silvano Pelissero, Edoardo Massari (Baleno) e l’argentina Maria Soledad Rosas (Sole).

La sera dello stesso giorno, poliziotti e carabinieri invadono l’Asilo Occupato di via Alessandria, distruggono ogni cosa, rompono vetri ed impianti igienici, pisciano sui materassi e procedono allo sgombero……I tre anarchici vengono posti in isolamento senza che venga loro comunicato di cosa sono accusati.
Il 7 marzo il giudice per le indagini preliminari Fabrizia Pironti conferma l’arresto con l’accusa di associazione sovversiva con finalità di terrorismo (art. 270 bis).
I Pubblici Ministeri Laudi e Tatangelo, veri registi dell’inchiesta affermano essere in possesso di prove granitiche e costruiscono un “castello accusatorio” alquanto improbabile, confidando nell’aiuto di quella sorta di circo equestre che è l’informazione mediatica di regime.
Proprio l’opera dei giornalisti, alla ricerca dell’effettismo esasperato si rivelerà infatti fondamentale nello screditare e demonizzare i gruppi anarchici vicini ai tre giovani, nell’enfatizzare il ritrovamento di prove che si riveleranno non essere tali, nell’indurre ad una sentenza di condanna l’opinione pubblica prima ancora che il processo sia iniziato.
Sabato 28 marzo all’alba, secondo la versione ufficiale, Edoardo Massari (Baleno) viene trovato agonizzante, impiccato con le lenzuola alla sua branda del carcere torinese delle Vallette.
Inquietanti le testimonianze degli abitanti delle case popolari antistanti il carcere che affermano aver sentito arrivare ambulanze e volanti a sirene spiegate già verso la mezzanotte.