ORDINATA CRISI?

Canteremo l’insurrezione dell’anima consumata nella tecnologia. La notte, il sogno e la visione. E tutto ciò che sublima le nostre anime a un altro non ordine superiore di conoscenza. Noi siamo quelli che camminano da soli per strada, quelli sospesi tra l’illusione del mondo e l’inganno del mondo reale. Scorriamo i sentieri eterei della rete, navighiamo nell’oceano dell’informazione, siamo impulsi di adrenalina nei cavi che cablano la realtà. Siamo lupi siderali alla deriva sulle correnti ioniche del vento solare, ombre che cantano alla notte per ascoltare l’eco delle voci risuonare in lontananza. Immersi nel flusso ininterrotto dell’informazione, ci lasciamo guidare da spettri e percorriamo le immense distese silenziose di periferie entropiche adagiate nel crepuscolo dei sensi. Siamo quelli che sostano all’ombra degli alberi, in ascolto del loro respiro avvolgente. E quando dormiamo, esploriamo le Terre del Sogno.

Il senso delle cose semplici

E cosi oggi primo giorno d’estate, celebrazione di nuove votazioni sempre più lontane da me sempre più inique per noi un accadimento imponderabile.
Fuggito dalle città, per quanto posso, ormai diversi anni orsono in cerca di pace e semplicità in questo angolo di mondo più vicino alla svizzera che al “bel paese” mi son svegliato di buon ora dal canto di fastidiosi fringuelli. Il sole saliva lungo la valle e intanto facevo colazione sotto la pergola. Mi guardavo intorno con l’occhio ancora spento e la gatta miagolando reclamava esaminando la sua ciotola vuota. Intento a quei pensieri mi accorsi che un signore avanzava per il sentiero e raggiunto la casa dove vivo con voce chiara e cristallina esclamò “arrotino avete bisogno dell’arrotino ?” sul subito son rimasto confuso andandogli incontro, più per ospitalità che per necessità. Olmo, questo il suo nome, è un uomo di un età indescrivibile, cappello, baffi e uno sguardo diritto ribadì con voce più pacata “serve il mulita? avete forbici, coltelli, falcetti che devono essere affilati?”. Cosi è iniziata questa nuova giornata e il suo proseguo con un artigiano di un mestiere che pensavo oramai perduto. Arrotava le lame raccolte in paese sotto la stessa pergola dove prima ero seduto. Una mattinata trascorsa tra canzoncine e bicchieri di vino.
Oggi avevo da fare diverse cose, vivere in una vecchia casa comporta mille lavoretti non è come un lego di plastica fatto di incastri, ma di piccoli ritocchi e di tanta pazienza, chi lo sa mi capisce. Abbiamo qua e là parlato di tante cose, anche di politica, e soprattutto del suo rifiuto ad integrarsi in un mondo che ha sempre rifiutato. Pochi soldi e un po’ di solitudine, ma altrettanta maestria e ingegno. Non son stato in grado di dirgli che io vivo grazie ad una cosa non  esiste, in altri post direi lavoro immateriale, mi sono inventato d’essere una specie di elettricista che rincorre le idee lungo un filo … perdonate non è di me che voglio parlare ma di una figura che mi ha sempre affascinato e pensavo persa. Un uomo senza volto che viaggia di casa in casa di paese in paese raccogliendo tradizioni perse nel tempo, libero dal controllo e nella mente l’ingegno di una tradizione montanara.
“ Chi dà, peui pija, ‘diau lu porta via” (Chi dà e poi riprende il diavolo lo prende) dice Olmo d’un tratto.
“Io devo proprio andare. E’ stato molto interessante conoscerla” aggiunse nonostante fosse tutto il giorno che lo pregavo di darmi molto più semplicemente del tu.
Il maestro guarda l’orologio. “E’ tardi devo ancora passare a fare la consegna del lavoro, saluta e se ne và. In bocca si è lasciato i tre chicchi di caffè che erano nel bicchiere dell’ultima sambuca che ora mi appresto anch’io a terminare; l’aroma grezzo si sprigiona nel palato e dà un gusto particolare a quell’imprevedibile mattinata.

Protesta da Max Mara

QUANDO: Venerdì 28 agosto 2009 – Ore 18.00

DOVE: Davanti a Max Mara, Via Vittorio Emanuele, Milano

PERCHE’: Per i milioni di animali che muoiono ogni anno a causa di una moda inutile e insensata come quella delle pellicce, promossa anche dal Max Mara Fashion Group.

CHI: Noi e voi; tutti quelli che provano rabbia a pensare ad esseri viventi chiusi in gabbia in attesa di una morte atroce tramite scosse elettriche o camere a gas.

Speriamo di vedervi in tanti anche questa volta, per dimostrare al MMFG che la campagna ha solamente avuto una tregua estiva e sta riprendendo forza in tutto il mondo.

Cominciamo a scaldarci per prepararci alla settimana mondiale contro il MMFG dal 14 al 20 settembre. Per maggiori informazioni:
http://campagnaaip.net/notizie/notizia283.html

***Laboratorio Antispecista***
Mail: laboratorioantispecista@yahoo.it
Infoline: 340-6368139

“Siamo 5, gli altri 75 sono morti”. Mare Nostrum, cimitero liquido

75 migranti sarebbero morti durante la traversata dall’Africa a Lampedusa, secondo il racconto di cinque persone, tutte eritree, arrivate sull’isola in precarie condizioni fisiche. Erano su un gommone nel canale di Sicilia, a 12 chilometri da Lampedusa, quando sono stati soccorsi da una motovedetta della Guardia di Finanza, allertata dalle autorità di Malta nell’ambito della missione europea Frontex per il controllo delle frontiere.

I cinque, quattro uomini e una donna, hanno detto di essere in viaggio da 23 giorni. Una volta sbarcati a Lampedusa la donna e un uomo sono stati visitati per un malore. I militari li stanno riascoltando per capire l’attendibilità del racconto: hanno raccontato ai finanzieri che una settantina di persone partite con loro dalle coste africane sarebbero morte durante la traversata.

Tra inflazione immaginaria e lo scudo fiscale

Incipit
L’inflazione è un processo di aumento continuo e generalizzato del livello dei prezzi dei beni e servizi destinati al consumo delle famiglie. Un aumento dell’inflazione corrisponde ad una situazione in cui aumenta la velocità di crescita dei prezzi, mentre una riduzione dell’inflazione si verifica nel caso in cui i prezzi, pur essendo in aumento, crescono a una velocità minore. L’inflazione si misura attraverso la costruzione di un indice dei prezzi al consumo, uno strumento statistico che misura le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di beni e servizi, chiamato paniere, rappresentativo degli effettivi consumi delle famiglie in uno specifico anno.

Come il malato di Molière a quanto pare anche l’inflazione è solo immaginaria, sono solo visioni di una popolazione con disturbi visivi. È già da qualche tempo che ce la menano asserendo che siamo visionari e che tutto va nel migliore dei modi possibile. Oggi per esempio suonano di nuovo la grancassa i bugiardini di regime (giornalisti) e facendo coro ad Istat/Tremonti scrivono:

“l’inflazione frena e la spesa costa come un anno fa, regalando alle famiglie italiane un carrello della spesa più o meno allo stesso prezzo di un anno fa. Il carovita a giugno infatti scende ai minimi dal 1968 – quando il tasso di inflazione era stato pari allo 0,4% – segnando un +0,5% rispetto a giugno 2008 (da +0,9% di maggio). Ma per i prezzi dei beni e servizi «ad alta frequenza d’acquisto» (alimentari, bevande, tabacchi, carburanti, beni per la casa, giornali), quelli che incidono maggiormente sull’inflazione percepita, l’incremento è ancora più contenuto e pari allo 0,2%”

E poi ancora:

“Per chi vive a Milano, Venezia, Trento o Aosta, poi, la spesa costa addirittura meno dello scorso anno, perché l’inflazione, per la prima volta da molto tempo, è scesa sottozero, come del resto in Eurolandia (dove è al -0,1%)… “


E visto che le ferie son vicine ci rallegrano con un:

“Buone notizie anche per chi va in vacanza: gli stabilimenti balneari costano poco più dell’anno scorso (+0,9%), i «pacchetti tutto compreso» restano invariati (sempre su anno) e gli alberghi mostrano addirittura una flessione tendenziale del 2,6 per cento.”

Ma che grande paese è l’Italia, grande si e no come il suo premier azzecca garbugli e mistificatore del reale, lui e tutti quelli del suo regime, opposizione silente inclusa, grande per i tanti blablablablablablabla…

 

Scudo fiscale, Tremonti perde le staffe e insulta un cronista

ROMA (Reuters) – Incalzato sullo scudo fiscale, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti perde la pazienza e insulta un cronista in conferenza stampa a palazzo Chigi.
Il giornalista, di un’agenzia straniera, aveva chiesto quanto fosse coerente lo scudo fiscale sui capitali illecitamente esportati all’estero con l’enfasi sull’etica nella finanza posta dalla presidenza italiana del G8.
"Questo tipo di domanda la deve rivolgere al presidente degli Stati Uniti [Barack] Obama. Quando lo avrà fatto firmerò la risposta che le darà il presidente Obama", ha prima risposto Tremonti.
Il cronista a questo punto chiede perché abbia deciso di fare una nuova santoria dopo aver definito chiusa la stagione dei condoni.
Le dico che questo [lo scudo] si accorda perfettamente all’azione di contrasto ai paradisi fiscali del G20. Lei è a favore dei paradisi e io no. Nella sua domanda è implicita l’approvazione dei paradisi fiscali", ha continuato Tremonti, spiegando che l’azione del governo italiano "concorda perfettamente con la politica fatta in America".

Tremonti sollecita quindi un’altra domanda e, parlando sottovoce, dice due volte: "Testa di cazzo".

Al momento non è stato possibile avere un commento dell’episodio dal ministro.