IN MEMORIA DI MICHELE

25 Marzo 2009 da forse_una_rondine

ecco, lui fumava da ridursi uno zombie. e non capiva niente. pigliava sempre fischi per fiaschi. ti seguiva fino ad un certo punto, ma poi si fissava sui particolari e lo perdevi.

ecco, era un fissato. ed era un disastro.

una volta a molfetta dovevo andare a pernottare da compagni che non conoscevo. era lui che mi ci doveva portare. mi aspettavano per le 20. avevano pure cucinato. e lui lo sapeva. solo che ci mettemmo a fumare  mi accompagno’ che era passata l’una di notte. e tutti lo conoscevano per queste cazzate che faceva e che lo rendevano anche insopportabile.

e gli puzzavano i piedi. dio come gli puzzavano. da competizione. e per dirlo io…

e poi lui era un cagasotto. e il fisico non l’aiutava. una volta andando in macchina giu’ a cosenza per una manifestazione, volle gettare via dei volantini che erano nel cruscotto. e un’altra volta che ci fermarono le guardie, ci divertimmo a farlo pigliare male, dicendo che sarebbero andati dalla sua vecchia mamma a perquisire casa.

ma quando l’invitarono davanti al camion per andare col megafono a leggere un comunicato a quel presidio li’ a viterbo, lui ci ando’. era uno pauroso, certo. e certo, c’erano anche diversi compagni dietro, ma i carabinieri erano tanti tanti tanti di piu’.

e lesse il comunicato pensando al 270 che l’aspettava, alle fotografie che gli stavano scattando. alla vecchia madre a casa, in pericolo perquisa.

ma alla fine come gli urlo’ in faccia FUOCO ALLE GALERE  a quei carabinieri…! si senti’ proprio la voce che lasciava la gabbia impaurita e si faceva feroce.

era anarchico. in tensione. tra la paura e la liberazione. in lotta costante. a lui costava essere anarchico. perche’ era cosciente del pericolo. per lui era essenziale essere anarchico, perche’ non voleva arrendersi alla paura.

diobono, che te ne fai del coraggio se non hai paura?

questo e’ il messaggio, uno almeno, che ci lascia Michele. uno non si ribella perche’ e’ un superman. non e’ necessario essere zorro per rivoltarsi.

come allora con te urlo FUOCO ALLE GALERE.

non mi aspettavo saresti morto cosi’ presto. non mi aspettavo mi sarebbe dispiaciuto cosi’ tanto. perche’ sono stupido.

o perche’ io non sono cosciente quanto te. ne’ della paura, ne’ dei sentimenti.