La dodicesima notte o … quel che volete nel Viterbes

Il giorno dopo la…dodicesima notte o alba nel viterbese, dopo i giri di telefonate: "da te ci sono stati?" il giorno dopo, che fai? scendi all’edicola a comprare i giornali, beh ci si potrebbe… nemmeno andare tanto, il solito "sbatti il mostro è"!
Ma qualcosa di particolare ci puoi sempre  trovare.
Infatti sul corriere di Viterbo cosa trovi? bello, in grande come notizia a caratteri cubitali

 

VOLEVANO SABOTARE LA FERROVIA ORTE
Con tanto di foto di ganci che servivano per bloccare i treni.

http://www.corriereviterbo.it/news.asp?id=25

Leggi tutto “La dodicesima notte o … quel che volete nel Viterbes”

UVA!

Come diceva il ferroviere di Germi quando brindava.
Ma in effetti….UVA? e che c’è da brindare sentendo le dichiarazioni del minimale episodio di Rinaldini a cui si contesta il microfono e che viene spintonato giù dal placo?
E via, diciamoci la verità è proprio il minimo rispetto a quel che succede in altri  paesi: ma il nostro è il paese in cui appena si spacca un bancomat o si tira giù qualcuno dal palco esce il coro di …provocatori, teppisti e non volevamo ci è…. scappata la manata.
Questo è il paese di…dissociazione continua.
 
Comincio  dai Cobas , quelli che avrebbero compiuto l’insano gesto.

Leggi tutto “UVA!”

Report assemblea operaia di Roma del 9 maggio 2009

Sabato 9 maggio 2009 si e’ svolta, nei locali del dopolavoro ferroviario di Roma Termini, un’assemblea operaia, che ha visto la presenza di lavoratrici e lavoratori dei settori metalmeccanico-telecomunicazioni-trasporti-edilizia-bancario-grandi alberghi-poste-scuola-ricerca.

Erano presenti sindacalisti U.S.I., Confederazione Cobas, O.r.Sa e militanti politici dell’Assemblea Coordinata e Continuativa contro la precarieta’, del Collettivo Comunista di via Efeso, del Comitato Precari Autoorganizzato di Bergamo, di COMBAT.

Erano presenti inoltre Dante De Angelis ( macchinista r.l.s. Trenitalia plurilicenziato ), il Comitato no/morti sul lavoro ed una redattrice del quotidiano Il Manifesto.
Dopo una introduzione sull’itinerario tecnico dell’assemblea sono intervenuti, in ordine temporale:

  • il Comitato no/morti sul lavoro
  • un lavoratore ex Atesia
  • una lavoratrice dello Sheraton hotel
  • un lavoratore precario di Bergamo
  • un lavoratore Aci informatica
  • un militante dell’Assemblea Coordinata e Continuativa contro la precarieta’
  • un sindacalista della Confederazione Cobas
  • Dante De Angelis
  • un militante di Combat
  • un ferroviere dell’assistenza a terra di Roma Termini

L’assemblea, oltre che descrivere l’attuale fase di passivita’ e riflusso del movimento di classe dovuto all’accelerazione dei processi di riformismo antioperaio nella crisi, ha analizzato la generale  riduzione  della forza operaia e conseguentemente delle conquiste, dei diritti, delle liberta’ strappate in decenni di lotte.

L’assemblea si e’ lungamente interrogata sulle motivazioni profonde alla base del “silenzio Italiano” nella crisi, che pure vede un po’ in tutta Europa episodi di contestazione e rivolta, trovando una prima risposta nell’insufficienza delle forme politiche e sindacali in campo nella fase attuale.

Dagli  interventi dei lavoratori si e’ avuto uno spaccato delle vertenze e delle lotte in atto, sia pur nel generale riconoscimento della necessita’ di una loro maggiore conoscenza e pubblicizzazione, di un loro collegamento e di una migliore organizzazione.

L’assemblea non si e’ limitata a questo; nella presa d’atto della attuale solitudine operaia, l’impegno generale e condiviso e’ stato quello di un’immediato, primo collegamento stabile tra le forze presenti, nella forma di un Coordinamento Nazionale Autoorganizzato.

A questo fine, l’assemblea ha preso alcuni impegni pubblici da realizzare nei prossimi mesi.

  • Seguire unitariamente tutte le vertenze, le lotte, le mobilitazioni in cui si e’ presenti.
  • Collegare in un’unica assemblea nazionale da svolgersi all’inizio del prossimo anno politico le assisi locali in svolgimento con l’obiettivo della possibile creazione di Camere del Lavoro Territoriali.
  • Organizzare nel mese di giugno una grande iniziativa cittadina ( possibilmente all’aperto in un qualche parco pubblico ) sul tema della “guerra sotterranea del lavoro salariato contro gli operai”; un’iniziativa cui ha dato gia’ la propria disponibilita’ il Comitato no/morti sul lavoro.
    L’iniziativa dovrebbe titolarsi

“ Il lavoro salariato e’ una catena che uccide. Rompila!- Vita-lotta-liberta’ per i lavoratori! “.

ASSEMBLEA OPERAIA
Roma
9 maggio 2009

è solo un drammatico errore

C’è grande dolore, grande rammarico per quello che è avvenuto ma purtroppo drammatici episodi come questo non possono mai essere esclusi quando si opera in una zona così complessa, così pericolosa e così difficile come è oggi l’Afghanistan", ha detto La Russa al Giornale Radio Rai.

http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE5430K620090504
 
 
Behnooshahr di 12 anni
le hanno cambiato il nome
drammatico errore
ora è chiamata
profondo sgomento
sentito cordoglio
i nomi si sommeranno
non più
Behnooshahr di 12 anni
non più il suo nome.
 
Chiamiamola sempre
soltanto
Behnooshahr
il nome che avrebbe portato
nella vita che non avrà
e gli assassini tacciano.
 
Chiamiamola
Behnooshahr
colei che nel suo  nome
somma
gli stermini dei secoli.
 
Behnooshahr
non sapeva
che sarebbe diventata
un numero nella somma totale
Era solo una bambina
una bambina
di un paese maledetto
Sognava come tutte le bambine
della sua età il  futuro
smesse le bambole
sognava l’amore
 
Un sogno scandaloso ora
un sogno da punire con la morte.
 
Nei secoli si sommano gli stermini:
dagli indios
ai nativi americani
ai negri schiavi
nei secoli:
agli ebrei
ai palestinesi
ai rom
agli armeni
ai kurdi
nei secoli
e un giorno
un drammatico errore
somma tutti questi stermini
in
Behnooshahr di 12 anni
Aveva un sogno troppo ambizioso:
vivere.
———————————————————-
E Cassio rispose:”La colpa, caro Bruto, non e’ delle stelle ma nostra se siamo schiavi”
(Shakespeare “Giulio Cesare”)


 
vittoria
L’avamposto degli incompatibili
www.controappunto.org

Agguato di stampo mafioso al CSOA Cloro Rosso

Giovedì 30 Aprile, presso il Centro Sociale Autogestito Cloro Rosso, era stato organizzato un evento musicale, il cui provento doveva essere destinato in parte alla cassa di resistenza del Comitato Lavoratori in Lotta, composto da alcuni operai recentemente messi in cassa integrazione dall’Ilva di Taranto.
L’incasso proveniva esclusivamente da un minimo contributo che ogni singolo spettatore doveva versare all’ingresso del Cloro Rosso.
Verso la mezzanotte, alcuni individui si recano al Centro Sociale e cercano di entrarci, con fare minaccioso e sprezzante, senza versare alcunché,. Parte di questo gruppo, addirittura, tenterà di aggirare la struttura, cercando di intrufolarsi all’interno scavalcando da alcune finestre.
Nonostante i vani tentativi di far capire la bontà di tale pagamento, il gruppo si rifiuta di pagare e, uno di loro, minaccia ed aggredisce alcuni ragazzi presenti.
Il servizio d’ordine del Cloro Rosso, tuttavia, riesce a respingere prontamente il teppista, mettendolo alla porta.
Dopo pochi minuti, quando la situazione sembrava ritornare alla normalità, un individuo coperto da passamontagna e armato di pistola entra nel Cloro Rosso sparando diversi colpi di arma da fuoco.
Alcuni colpi andranno a vuoto, tre invece colpiranno in pieno un ragazzo, più un quarto proiettile che si conficcherà, quasi per miracolo, nel suo telefonino cellulare.
C’è un fuggi fuggi generale, si assiste a ragazzi e studenti terrorizzati che si nascondono nelle aiuole o che scappano all’interno per ripararsi dalle pallottole.
Un compagno del servizio d’ordine, appena il teppista avrà svuotato il caricatore della sua arma, riesce ad immobilizzare il criminale, ma viene successivamente aggredito da un secondo individuo, riportando anche una ferita da coltello.
Il trambusto richiama altri presenti sulla scena del crimine e i due vigliacchi aggressori, vistosi in inferiorità numerica, si dileguano nella notte.
L’attacco subito da noi compagni del CSOA Cloro Rosso riteniamo che non riguardi solo la nostra struttura.
Giovedì 30 Aprile, a Taranto, è stata attaccata la democrazia e le basilari regole del vivere civile.
In questa città, oltre a rischiare la vita per l’inquinamento e per il lavoro, ci si può rimettere la pelle anche nell’organizzare un concerto di solidarietà.
Un chiaro segnale del degrado sociale e del culto “camorristico” che imperversa nei nostri quartieri e che sempre più spesso fa presa nelle nuove generazioni.
Ma altrettanto chiara sarà la nostra risposta a queste vili intimidazioni.
La nostra voglia di continuare a lottare per migliorare questa città, attraverso un percorso culturale ed aggregativo che ormai dura da un anno, non viene scalfita minimamente da questo seppur terribile episodio.
Il CSOA Cloro Rosso continuerà ad esistere fino a quando ci saranno persone che continueranno a credere in questo progetto.
Le nostre idee e la nostra volontà sono più forti di qualsiasi pallottola.


CSOA CLORO ROSSO

FINO ALL’ULTIMO RESPIRO