Nessun burattino, nessun burattinaio

Nessun* potrà tirare nessun filo alla rivolta.
Nessun* potrà dire quel che è giusto o quello che è sbagliato (non in linea).
Il nostro solco è la lotta, la rivolta per il nuovo mondo di cui nemmeno noi conosciamo i contorni.
Basta con i burattinai, basta con i tromboni dalle frasi fatte.
Il futuro sarà solcato dall’ombra delle nostre figure in un giorno assolato come in nella notte piovosa.
Non c’è nessun comunismo, nessun anarchismo, nessuna libertà nel nostro futuro se questo è un dogma, questa è roba da figli di puttana normati e borghesi.
Il nostro supposto è quello che sarà, qualcosa di diverso, che ancora non conosciamo, ma che già tracciamo con il nostro sangue.
Certo abbiamo dei riferimenti degli individui, donne e uomini come noi, che stimiamo ma non idolatriamo.
La dialettica non insegna se dobbiamo ricordare ripetendo beceramente (storico), non è forse vero che dobbiamo capire insieme agli altri che anche noi cambiamo? (dialettica)
… Tanti anni fa, all’uomo venne in mente un’idea degna del suo intelletto: quella di spiegare i fenomeni per lui incomprensibili affidandoli alle mani di un burattinaio, che potesse esercitare un supremo controllo sull’umanità.
Questo burattinaio in principio era diviso in varie persone, per poi col tempo venir considerato come unico essere, passando da iroso ed autoritario ad essere misericordioso e giusto.
Lo si chiami Giove, o Allah, o Javè, o Dio, il concetto resta immutato.
Questa materializzazione di un pensiero astratto che è l’origine delle cose, si è manifestata con la creazione di un’entità dalle fattezze umane che vigila da “dietro le quinte”.
L’obiettivo che tristemente assilla ogni donna, ogni uomo è uno solo, ed è la verità.
Questa verità, che tutti cercano, che per alcuni rappresenta uno scopo di vita, e che per altri è secondaria perché irraggiungibile, ha portato le menti più illustri del nostro passato ad interrogarsi ed a imprimere le loro riflessioni.
E’ la continua ricerca, che spinge tutti noi ad evolversi a capire ed insieme ad altri ad apprezzare.
Non è una religione laica la nostra idea, ma bensì una profana bestemmia all’abitudine degli schemi dei fronti, delle democrazie progressive, passo dopo passo.
Come può il nuovo essere catalogato ancor prima di combattere per esso?
Quindi basta religioni e chi le professa, di ingiustizia e misericordia ne abbiamo piene le tasche.
Ma ancora le persone credono in essa.
Questo perché, se da un lato il “progresso scientifico” è riuscito a sostanziare uno pseudo progresso, dall’altro non è riuscito a spiegare abiura a cui tutti noi siamo costretti quotidianamente a soggiogare.
In effetti, i catto-comunisti prolificano abbondantemente ancora tra noi (così come altre religioni) perché risulta essere abbastanza modaiolo essere il grillo parlante al fine di poter essere professata/o.
La paura dell’ignoto, questo è la palla al piede che ci teniamo, la voglia di poter dare una spiegazione a tutto.
L’alternativa è il rifugiarsi nell’accettazione dell’esistenza “del paradiso e dell’inferno”.
Quindi è la pigrizia, insieme alla paura, sembrerebbero essere la spiegazione razionale al perché ancora ha fede nel burattinaio.
Qual è la verità?
La risposta che parlando con franchezza più mi piace, è che non ci sono risposte.
Non siamo tenuti a sapere quale sia la verità, e dobbiamo vivere accettando la nostra ignoranza.
So che questo va abbastanza in conflitto con lo spirito di conoscenza che ci muove, ma questa potrebbe essere una grande prova di resistenza.
L’anarchia delle idee.