Dopo il Terremoto ci mancava solo il G8

La multinazionale a base europea (Lafarge) proprietaria fino a poco tempo fa del cementificio di Pescara, ha venduto. Poiche’, avendo perso tutte le cause perdibili, il suo impianto non puo’ continuare l’ attivita’ li’ dov’e’ adesso (e cioe’ in citta’). Entro “qualche anno”, quindi, il nuovo proprietario, che poi e’ il vecchio proprietario che cedette l’attivita’ a Lafarge, avra’ l’obbligo di spostare il “colosso sul fiume”. Non abbiamo capito dove. La struttura, probabilmente, a quanto dicono adesso, diventera’ un “museo dell’industria”.

Bon.

In realta’ Lafarge aveva provato a resistere. Compensando il degrado ambientale in cui faceva precipitare questa zona di Pescara, con investimenti atti a valorizzare… la citta’.
Come? Ma con commesse ad architetti giapponesi in grado di costruire delle non meglio definibili stronzate artistiche (???) all’avanguardia che rendessero Pescara una sorta di Berlino. Tipo una specie di cabina telefonica, o doccia, non l’abbiamo ben capito, che e’ stata piazzata in centro per la modica cifra di DUE e dico DUE milioni di euro. Chiaramente la gelata di questo inverno non era prevista, e quindi quel coso di vetro adesso s’e’ rotto. Poco male, faceva schifo. E vista la lungimiranza dei nostri dirigenti, di certo l’opera sara’ stata assicurata… no?
Comunque bisogna dire che l’amministrazione comunale s’e’ data parecchio da fare negli ultimi anni, con lavori continui. Pescara e’ un cantiere aperto.
A parte infatti lo stadio nuovo e le strutture messe su in occasione dei giochi del Mediterraneo, contiamo numerosi parchetti rigenerati con palme nuove e cancelli in ferro (comperati a Castorama per 400 Euro l’uno, per un totale di due.. che sommati al costo di una decina di alberi… hanno prodotto un costo, per portare l’esempio di un parchetto in zona Marina Sud, di QUATTROCENTOMILA EURO), piste ciclabili e statue veramente orripilanti di Papi con enormi mani protese.

Tutto cio’ s’e’ accompagnato ad una follia d’edilizia selvaggia che ha svelato ai pescaresi intere aree cittadine ignorate precedentemente, e adesso scomparse sotto tonnellate e tonnellate di cemento. Ci accorgiamo di cosa abbiamo solo quando lo perdiamo, no…?
Alla mania per le rotatorie poi (in massima parte insensate…), come in ogni altro angolo d’italia, e’ arrivata la mania per i limitatori di velocita’. Sono ovunque. Che poi… se hai una macchina nuova che scappa ai 150 appena acceleri… ti fanno una sega. Ma se hai una 500 scassata che non piglia i 50 manco in discesa e a pieno carico… limitano, s’, ma limitano la vita del mezzo fracassandone le parti meccaniche.
E ci sembra giusto. Si chiamano limitatori apposta. Limitatori di sopravvivenza, ma tant’e’…
Il rinnovamento della citta’ cozza un tantino con i crateri che restano per mesi se non anni lungo le vie non centrali. Giusto per dare una mano ai limitatori nella rottamazione dei mezzi piu’ vecchi.
Pero’ in compenso e’ stato costruito un ESSENZIALE ponte ciclabile alla foce del fiume.
Ed ecco la vera ingiustizia. Un ponte per un uomo solo. E si’, perche’ qui in Abruzzo, dopo la morte di Tacconi, solo Danilo Di Luca puo’ farsi quel dio di salita in bici.
E come se non bastasse e’ arrivato anche il G8.

Adesso…

Dopo il terremoto de L’Aquila, in molti ci contattarono per chiederci dei danni eventuali. Ecco amici, noi siamo a Pescara, che e’ lontana da L’Aquila. Quindi vi ringraziamo, ma qui la terra s’e’ limitata a tremare.
In compenso il G8, che e’ sempre a L’Aquila, come il terremoto, ci sta rompendo i coglioni molto piu’ del terremoto.
Faro’ finta di capire l’allarmismo della stampa seguito all’arresto, a L’Aquila, di 5 ragazzi francesi che viaggiavano con 5 mazze di ferro nel furgone (volevano, forse, distruggere L’Aquila a bastonate, non sapendo che ci aveva pensato gia’ il terremoto). Quello che non posso neanche far finta di capire, invece, e’ l’eccessiva erogazione di cocaina e anfetamine agli sbirri che, al grido di FAMO COME CAZZO CE PARE, si sono messi in strada ad arrestare chiunque con qualsiasi scusa.
Capita cosi’ che il quartiere popolare Michetti a Francavilla sia attraversato da volanti ai 100 all’ora (se ne sbattono i loro ammortizzatori dei crateri e dei limitatori di velocita’) per fare irruzione in una abitazione e sequestrare un INTERO ETTO DI FUMO ad un ragazzo che adesso subira’ il GIUSTO processo.
Certo.. se c’e’ equita’ nel sistema legislativo italiano, e cosi’ pare testimoniare quella bilancia esposta in tutti i tribunali, considerando che per i 4 poliziotti che hanno ucciso a bastonate Aldovrandi la condanna e’ stata di 3 anni e mezzo, per la detenzione di un etto di fumo la pena dovrebbe essere di quanto…? Di 2 minuti? Vedremo.
Chiaramente quello del ragazzo TRAFFICANTE non e’ un caso isolato. Entrano nelle case senza mandato (notizia di ieri) proprio come nelle migliori scene offerte dal nostro sistema garantista… perche’ si’, in Italia non c’e’ la certezza della pena, ma non c’e’ certezza veramente di niente, considerando che se uno scrive su un foglio che un delatore ti ha infamato informando che hai tra le mura domestiche armi o droga, le forze dell’ordine possono, nell’emergenza, anche sfondare il mondo senza cavilli burocratici. Sono i famosi codici speciali. Le sospensioni dei diritti nei momenti di emergenza istituzionale. Chiaro che l’emergenza la decide il regime. Di volta in volta.
E se la volta che vengono da te con la scusa delle armi, trovano solo 5 grammi di fumo… so’ cazzi tuoi lo stesso.
Quindi adesso siamo qui, con gli elicotteri e le volanti che pattugliano il territorio. Casomai i noglobal si accorgessero che L’Aquila non e’ piu’ distruggibile (chi tardi arriva male alloggia) e decidessero di rovinare le meravigliose opere che tanto stanno valorizzando questa citta’ del cazzo piena di gente del cazzo che ama la sua galera del cazzo.

Centro Sociale Trakkignani