Dopo il Terremoto ci mancava solo il G8

La multinazionale a base europea (Lafarge) proprietaria fino a poco tempo fa del cementificio di Pescara, ha venduto. Poiche’, avendo perso tutte le cause perdibili, il suo impianto non puo’ continuare l’ attivita’ li’ dov’e’ adesso (e cioe’ in citta’). Entro “qualche anno”, quindi, il nuovo proprietario, che poi e’ il vecchio proprietario che cedette l’attivita’ a Lafarge, avra’ l’obbligo di spostare il “colosso sul fiume”. Non abbiamo capito dove. La struttura, probabilmente, a quanto dicono adesso, diventera’ un “museo dell’industria”.

Bon.

In realta’ Lafarge aveva provato a resistere. Compensando il degrado ambientale in cui faceva precipitare questa zona di Pescara, con investimenti atti a valorizzare… la citta’.
Come? Ma con commesse ad architetti giapponesi in grado di costruire delle non meglio definibili stronzate artistiche (???) all’avanguardia che rendessero Pescara una sorta di Berlino. Tipo una specie di cabina telefonica, o doccia, non l’abbiamo ben capito, che e’ stata piazzata in centro per la modica cifra di DUE e dico DUE milioni di euro. Chiaramente la gelata di questo inverno non era prevista, e quindi quel coso di vetro adesso s’e’ rotto. Poco male, faceva schifo. E vista la lungimiranza dei nostri dirigenti, di certo l’opera sara’ stata assicurata… no?
Comunque bisogna dire che l’amministrazione comunale s’e’ data parecchio da fare negli ultimi anni, con lavori continui. Pescara e’ un cantiere aperto. Leggi tutto “Dopo il Terremoto ci mancava solo il G8”