Italia Malta ma non è una partita di calcio

di Vittoria Oliva
AGI) – Roma, 17 apr. – Botta e risposta tra Italia e Malta sui soccorsi ai migranti nel tratto di mare tra la Sicilia e l’arcipelago. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha puntato il dito contro "un dispositivo che consente a Malta di scaricare sull’Italia responsabilità nel soccorso che dovrebbero appartenerle".

Nel canale di Sicilia un mercantile turco battente bandiera panamense, il Pinar, è fermo da giovedì scorso al confine tra l’Italia e Malta, a bordo 154 persone che nessuno vuole, soccorsi come relitti di cui non si sa cosa fare, un cadavere a bordo, di certo sarà stato recuperato.Un carico di uomini, donne, bambini.
Il capitano della nave lancia il suo appello "una trentina di immigrati sono allo stremo, fateli sbarcare".
Non è la prima volta cinque anni fa accade lo stesso con la nave Cap Anamur, una nave tedesca che restò bloccate per tre settimane tra la Libia e Lampedusa.
 
Resteranno in mare finché non si troverà una soluzione diplomatica, finché non saranno rimessi, questi migranti, "in sesto" per essere ricacciati, dopo un soggiorno in cpe, cioè in una galera.
Questo dovrebbe far riflettere tutti coloro che credono "nel migliore dei mondi possibili" , e che quindi credono che un qualche DIRITTO possa sanare le violenze  del mondo reale, invivibile di fatto: le navi restano bloccate ,infatti, perchè ci sono accordi bilaterali di cooperazione poliziesca dovute alle direttive della Unione Europea, ovvero leggi da interpretare
a comodo dell’uno o altro paese, soggette come al solito ad interpretazioni di comodo dell’uno o altro paese secondo il clima politico e gli interessi politici  del momento.

Per intanto coloro a cui è riconosciuto l’unico diritto della non vita, restano in acqua ad aspettare le decisioni del DIRITTO di chi ha tutti i diritti.
Sono figli di nessuno, e se uscisse un Salomone a dire "bene, per risolvere la questione decido  di tagliarli a metà uno per uno e  Malta e l’Italia si prendesse ogni metà!", nessuna madre  griderebbe "no, non tagliateli a metà uno per uno li prendo interi e tutti  io!", rovesciando il grido della madre che ricorse a Salomone, loro sono i figli di nessuno, senza "sponde".

aggiornamento al 21 aprile 2009
sul web e su Tv e media le beghe diplomatiche e  la soluzione "umanitaria".
C’è una rincorsa a chi è più "umanitario" dell’altro, la signora Annunziata arriva persino a proporre di cambiare nome alla nave: di chiamarla Exodus.
Possono chiamarle come vogliono per me, per me restano sempre Le navi di Lazzaro, le navi dei migranti europei di un tempo che facevano capo a Ellis Island "l’isola delle lacrime" fu detta. Mentre si pensa ai nomi delle navi noi non sappiamo il nome della donna di 19 anni incinta morta con il suo bambino. Era rimasta lì, in un sacco di rifiuti,rifiuto tra i rifiuti della nave, con la sua  creatura in creazione  a cui donava la vita.C’è chi la vita l’ha sempre sulla bocca, chi si nutre della non vita degli altri e chi del dono della vita fa speranza, una speranza che non è solo sua, una speranza che è di tutta l’umanità; il valore della vita per i difensori della vita  paludati di cristianesimo : che sia rinchiusa, la vita, in un  sacco per immondizia. Che sia rinchiusa prima in divise e tute, alla fine in sacchi e in bare, che ad ogni eccidio di esseri umani merce in fieri, in fuga, o in ferie forzose come il lavoro forzato siano pronti funerali, inchieste, processi e processioni religiosi e sindacali delle anime più o meno pie ma tutte "umanitarie".
Sapremo il nome di questa donna quando si sapranno notizie dell’inchiesta e dell’ennesimo processo, da cui tanti, ancora !aspettano "giustizia e verità".
Intanto i cadaveri si accumulano o bruciati e scempiati nei luoghi di lavoro o pasto per i pesci nei mari o congelati sui valichi delle montagne o massacrati nei deserti, ma c’è ancora chi si ostina a chiedere allo stato del capitale "giustizia e verità" delle sue DEVASTAZIONI: rendici conto,Stato, capitale ! mentre facciamo la conta…..
Il chiedere sempre,perennemente, "giustizia e verità" allo Stato per me significa solo accettazione e l’amara constatazione che ci si abitua a tutto : perchè poi ci si abitua a tutto, c’è chi ha l’impudenza di dirlo, come me,  e chi invece si straccia  perenne-mente  il vestito "buono", ma in effetti ci si abitua a tutto: a morire di lavoro e a non vivere per il lavoro,  alle guerre, ai carcerati, alla vita che si fa, a spartire la giornata in tre lavori precari, ad andare a prendere i viveri alla Caritas, ad una pensione di fame e accontentarsi della carta caritatis,  alla scuola, alla xenofobia, alle aggressioni per i "diversi" e per i "corpi estranei", ai militari per le strade ,  alle tende per i terremoti persino, ci si abitua a tutto! volete che non ci si abitui  a vedere i migranti morire in mare? si ci si abitua, eccome! specialmente quando si vede che a  chi si ribella : galera, cpe, licenziamenti, sospensioni, punizioni, denunce, processi.
Io  allora,sfacciatamente, mi prendo lo sfizio di pensare al Candido di Voltaire; che posso fare io ,individualmente, per chi è condannato a morte?  tanto ci saranno tante anime pie che in qualche modo , fingendo di non adattarsi, troveranno una soluzione…migliore  possibile.
Tutti certo conoscete il Candido e le sue avventure, la sua storia di formazione.
…C’era una volta Candido e il suo precettore..".Il precettore Pangloss era l’oracolo della casa, e il piccolo Candido ne ascoltava le lezioni con tutta la buona fede della sua età e del suo carattere
Pangloss insegnava la metafisico-teologo cosmoscemologia. Dimostrava in maniera mirabile che non esiste effetto senza causa, e che, in questo che è il migliore dei mondi possibili il castello del signor barone era il più bello dei castelli, e la signora baronessa la migliore delle baronesse possibili."
Lascio perdere  la critica a Leibniz, a me interessa ben altro, interessa la critica corrosiva di Voltaire al" buon" senso comune, all’ottimismo ad ogni costo che diventa poi di fatto accettazione passiva e consolatoria di..è sempre il mondo migliore possibile.
Pangloss ha cresciuto Candido da imbelle con la sua metafisico-teologo cosmoscemologia, abbandonerà la metafisica per la realtà pagando il prezzo di sventure a catena: sarà cacciato dal più bello dei castelli, verrà arruolato per una guerra che non lo riguarda, sarà un naufrago e un terremotato, finirà nelle mani dell’Inquisizione, troverà un Eldorado e riuscirà a perdere pure i soldi fatti nel paese dei balocchi…veramente sembra  di leggere le disavventure di un borghese medio di questi tempi.
Come lui altrettante disgrazie attraversano tutti quelli che lo circondano, donne comprese,  dall’amata Cunegonda fino alla serva: familiari fatti a pezzi, vengono violentate, sventrate, conoscono la miseria e la schiavitù. Di fronte a questo sfacelo Pangloss rimane fermo  nella sua convinzione del…migliore dei mondi possibili; nemmeno le proprie tragedie personali lo smuovono da questa convinzione. quando si arriva al punto di tirare le somme lui continua a dire che in finale tutto è andato per il meglio, il  metafisico-teologo della  cosmoscemologia dice:
" In questo migliore dei mondi possibili, tutti i fatti son connessi tra loro. Tanto è vero che se voi non foste stato scacciato a gran calci nel sedere da un bel castello, per amore di madamigella Cunegonda, se non foste capitato sotto l’Inquisizione, se non aveste corso l’America a piedi, se non aveste infilzato il Barone, se non aveste perso tutte le pecore del bel paese El Dorado, voi ora non sareste qui a mangiar cedri canditi e pistacchi"
Ma  ormai, non riesce a convincere Candido che ribatte
"Voi dite bene” – rispondeva Candido; “ma noi bisogna che lavoriamo il nostro orto”.
E’ una risposta da borghese, da borghese che si è emancipato dalla metafisica, "lavoriamo  il nostro orto"
è la risposta di un borghese che fa la sua rivoluzione borghese e si emancipa dalla metafisica per lavorare l’orto della classe a cui appartiene in maniera proficua.
D’altro canto che ogni effetto ha la sua causa è una verità inconfutabile, come è inconfutabile che i fatti sono connessi tra loro, l’inganno nella metafisico-teologo cosmoscemologia, sta nel fatto che si nasconde quale è la causa PRIMA da cui scaturiscono tutti gli effetti a catena e il motivo reale per cui tutti i fatti sono connessi tra loro, Pangloss dovrebbe "svelare" al suo pupillo che la causa di tutto è l’esistenza del più bello dei castelli (leggi sistema capitale) e della migliore delle baronesse possibili (leggi democrazia borghese), e come può farlo? si chiama Pangloss: tutta lingua! e la lingua gli serve per leccare le mura del castello e il culo della baronessa!
Che differenza c’è fra il Candido di Voltaire di  questo è  ..il migliore dei mondi possibili e chi oggi dice "un altro  mondo migliore  è possibile"? Intanto loro non sono candidi per nulla e ancora danno ascolto a Pangloss! e poi, al contrario di Candido,  sono ripiombati nella metafisica, cosa scontata quando una classe ha fatto il suo tempo, c’è un regresso verso la metafisica, un accucciarsi nella trincea della metafisica negando la realtà, l’evidenza dei fatti.
Il guaio, il guaio grosso è che pur non avendo nulla da proporre, nessuna soluzione da indicare, essendo superata la loro funzione rivoluzionaria rispetto ad un mondo arcaico ancora pretendono di  dettare… legge e ancora pretendono di dettarla ad un movimiento che non c’è più.
E qui non sto parlando solo della "sinistra" borghesia parlamentare che alterna un curato di campagna ad un seminarista, qui parlo anche di coloro che si definisco DISSENZIENTI  e che rivendicano il loro DISSENSO.
DISSENTIRE, ESSERE DISSENZIENTI vuol dire essere interni alle dinamiche statuali, essere la controparte ammissibile fino ad un certo punto, fino al punto in cui è legalmente ammessa: la soglia del dissenso subisce variazioni ,certo, secondo le necessità e i rapporti di forza, un tasso di dissenso è tollerato secondo questi parametri, e variabile secondo le condizioni oggettive e soggettive date, in ogni caso nulla di cui andare fieri, nulla da sbandierare, specialmente in momenti in cui l’intollerabilità è alta e il dissenso si riduce sempre in spazi più compatibili, dati i rapporti di forza sfavorevoli, ma si lo abbiamo capito tutti che il vostro dissenso tende ad una qualche rappresentanza elettorale.
La crisi incalza, milioni di persone si mettono in cammini per le strade del mondo: una sfida che la borghesia chiama disperazione!,  la Grecia brucia, La Guadalupe si rivolta, si torna a pratiche di lotta a livello sindacale in cui si sequestrano i capi, si spaccano le banche e i bancomat e loro ancora dire, un momento fermatevi che un altro mondo migliore è possibile! Quale RIVOLTA? DISSENSO!… che paura che paura…dovessero  arrivare al punto di COSCIENZA GENERALIZZATA  che  questo mondo è totalmente da abbattere e costruirne uno proprio rovesciato? Senza Candidi e senza candeggina?
e senza sopratutto Pangloss?
faremo a meno della vostra candeggina
ci basta una boccia di benzina!
in finale i vostri avi usavano la ghigliottina!!!
vittoria
L’Avamposto degli Incompatibili
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